Via Carlo Alberto
La strada che da Via Buniva giunge in Corso Piave è stata intitolata al re Carlo Alberto.

Carlo Alberto, figlio di Carlo Emanuele di Savoia-Carignano, ramo cadetto dei Savoia, nacque a Torino nel 1798. L'infanzia e l'adolescenza furono segnati da diversi e contrastanti influssi educativi, che potrebbero aver segnato la sua psiche.
Salì al trono, in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele I° (per mancanza di eredi diretti), dopo i moti carbonari del 1821, nominato reggente al posto di Carlo Felice. Ascoltò le richieste dei liberali e concesse la Costituzione di Spagna, ma il nuovo re la revocò immediatamente e impose al giovane Carlo Alberto di lasciare Torino. Nel 1823, per riconquistarsi la stima di Carlo Felice (e salvaguardare la sua candidatura al trono), partecipò alla repressione della rivolta liberale in Spagna, distinguendosi nella battaglia del Trocadero.
Salito al trono nel 1831, regnò per molti anni come sovrano assoluto. Nel 1842 si notò nel Re, grazie anche alla vicinanza e all'influenza di Massimo D'Azeglio e Vincenzo Gioberti, un cauto riformismo.
Il 17 febbraio 1848 con le Lettere Patenti concesse ai sudditi del regno di Sardegna la parità dei diritti civili e politici, che significò la libertà di per i valdesi. Il 4 marzo concedeva la Costituzione (lo Statuto, chiamato poi Statuto Albertino, che rimarrà in vigore fino alla proclamazione della Repubblica Italiana). Il 23 marzo, dopo molte incertezze, spinto insieme dal desiderio di espansione e dalle nuove idee risorgimentali dell'indipendenza e dell'unità, scese in guerra contro l'Austria (1° guerra d'indipendenza, via Goito). Dopo alcune vittorie Carlo Alberto e il suo esercito arrivarono fino a Peschiera, che capitolò - gli avvenimenti precipitarono; si gli alleati si ritirarono e a Custoza Carlo Alberto fu costretto ad una disastrosa ritirata (armistizio di Salasco).
Riprese la guerra nel 1849 ma venne, a Novara, definitivamente sconfitto. Dopo aver cercato inutilmente la morte sul campo di battaglia, per alleviare le condizioni di armistizio, abdicò in favore del figlio, Vittorio Emanuele II e si ritirò in esilio a Oporto (Portogallo), dove morì il 28 luglio 1849. Fu riportato a Torino e riposa nella Basilica di Superga.
Curiosità
Quando il comune di Torino lanciò una sottoscrizione per erigergli un monumento, vi concorse anche Pinerolo.


 

 

F.lli Bandiera