DOMENICO CARUTTI - LETTERATO

Domenico Carutti, conosciuto soprattutto per le sue opere di storico e per la sua carriera in diplomazia e in politica, negli anni giovanili si era impegnato in diverse esperienze letterarie.
Nel 1861, ormai uomo maturo, aveva deciso di ristampare con il titolo assai significativo di “Gioventù” i suoi racconti, frutto della sua opera narrativa degli anni '40.
Nella prefazione, con modestia e senso della realtà, ne riconosceva i limiti di un'opera giovanile; in questi scritti emergono la mentalità e le aspirazioni dell'autore che dalla simpatia per i classici era passato ad un'adesione appassionata alla fede romantica.
I protagonisti dei racconti lunghi sono, infatti, giovani che hanno grandi ambizioni e forti passioni, che affrontano esperienze che li mettono in contrasto con la società e che finiscono per incappare in un destino di sofferenze e disinganno: la torinese Delfina Bolzi, moglie insoddisfatta, si abbandona all'amore per un veneziano “dai capelli neri cadenti sulle spalle, fisionomia espressiva, occhi scintillanti …” , giunge a fuggire con l'amante a “Brianzone”, ma verrà abbandonata … ; Massimo, (nel racconto ci sono evidenti elementi autobiografici) invece, tenta l'avvenuta letteraria, ma incontra un tragico destino; Edoardo Altieri, dopo una vicenda personale che si conclude tristemente, si lancia nell'avventura della lotta per la libertà in paese straniero (e così viene trattata in modo letterario la tematica della lotta risorgimentale).
Domenico Carutti si cimentò anche nella poesia con composizioni permeate di romanticismo nella passione amorosa come in quella politica, in quelle scritte in età matura l'ispirazione è data anche dalle esperienze di vita non sempre felici; fece anche qualche tentativo di opera teatrale.
Il componimento poetico “La Risurrezione”, riferita alla rivoluzione romana, è una testimonianza dell'adesione alla passione risorgimentale dell'autore negli anni della sua gioventù.