IL PENSIERO POLITICO DI CARLO CATTANEO


Per la situazione italiana il Cattaneo non vedeva negativa la presenza degli Austriaci anzi , temeva che una repubblica secondo il programma mazziniano avrebbe potuto sacrificare l'autonomia dei singoli comuni e impoverito maggiormente il Mezzogiorno.
Cattaneo pensava che per ottenere la vera indipendenza e la vera libertà fosse necessario che le masse lavoratrici venissero educate e salvate dall'analfabetismo.
Fu eletto più volte deputato ma non andò in parlamento per evitare di prestare giuramento alla monarchia sabauda.
Nei confronti dei moderati piemontesi Cattaneo si esprimeva in termini severi e quasi sprezzanti:
"Balbo, uomo dell'altro secolo , andava in collera quando si diceva che il popolo avesse a mettere mano nelle cose dello stato; non gli piaceva il sistema rappresentativo, non amava veder calare il governo in piazza. Codesti servitori di corte non intendevano ad altro che a muovere una guerra per dare una provincia in più al loro padrone."
Cattaneo non escludeva l'esistenza di un governo centrale, infatti scrisse che "Ogni stato d'Italia deve rimanere sovrano e libero di sé, ma deve conferire alle comuni necessità la debita parte. Deve sedere con sovrana e libera rappresentanza nel congresso fraterno della nazione.
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