Piazza Cavour
Già Piazza dell'Hotel, fu denominata Piazza Camillo Cavour con delibera del Consiglio Comunale del 24 giugno 1861.
Camillo Benso conte di Cavour nacque a Torino il 10 agosto 1810. Predestinato alla carriera militare, si diplomò all'Accademia a 16 anni: con ottimo profitto negli studi, soprattutto nelle discipline scientifiche e nelle strategie militari. Sottotenente del genio, fu sospettato di simpatie per la Carboneria e inviato in Valle d'Aosta a dirigere i lavori di costruzione del Forte di Bard. Nel 1831 diede le dimissioni da militare.
Furono fondamentali per la sua formazione culturale e politica i viaggi e la permanenza in Francia e in Inghilterra. Tornato in Italia nel 1847, applicò nelle sue tenute i metodi agricoli appresi all'estero e rivelò doti non comuni di iniziativa ed organizzazione.
Il 23 febbraio 1848 fu nominato membro della Commissione incaricata di preparare la legge elettorale.
Il 26 giugno 1848 fu eletto deputato del Parlamento Subalpino.
Il 10 ottobre 1850 fu nominato ministro dell'Agricoltura, Commercio e Marina, nel Governo D'Azeglio e, nel 1851, Ministro delle Finanze.
Dal 4 novembre 1852 per sette anni ininterrotti fu presidente del Consiglio, con portafogli Finanze, Agricoltura e Commercio.
In politica interna Cavour volle collocare il Piemonte accanto alle potenze economicamente più progredite. Sviluppò la rete ferroviaria (creò la linea Torino-Genova); diede impulso al porto di Genova; pose una base militare a La Spezia; sviluppò l'agricoltura con i moderni metodi appresi e verificati nei suoi terreni.
In politica estera lavorò per inserire il piccolo Piemonte tra le grandi potenze (guerra di Crimea, convegno di Plombières), rafforzò la fiducia nella monarchia costituzionale e contribuì a portare Casa Savoia dal piccolo Piemonte al Regno d'Italia, con una politica decisamente antiaustriaca. Quando Garibaldi progettò la Spedizione dei Mille, si adoperò diplomaticamente perché la cosa riuscisse.
Deluso dall'esito della guerra contro l'Austria (2° guerra d'indipendenza) e dalla cessione di Nizza e Savoia alla Francia, rassegnò le dimissioni dal governo e si ritirò nella sua tenuta di Leri.
Nel 1860 fu incaricato dal Re di costituire un nuovo governo, ma era provato dal dolore e ormai stanco per l'intensa attività di governo.
Il 6 giugno 1861 morì a Torino. Il suo corpo fu tumulato nella tomba di Santena, dichiarato Monumento Nazionale.
A Pinerolo furono celebrate solenni esequie il 14 giugno 1861, come da annuncio su Le Alpi Cozie del 12 giugno.


 

 

F.lli Bandiera