Via Edmondo De Amicis
La via che scende dal Piazzale San Maurizio fino al convento dei Cappuccini è intitolata allo scrittore Edmondo De Amicis.
Egli nacque ad Oneglia (Imperia) nel 1846.
Frequentò la scuola militare di Modena, in qualità di sottotenente partecipò alla guerra contro gli Austriaci combattendo a Custoza.
Pubblicò su "L'Italia Militare", organo di stampa del Ministero della Guerra, i suoi "bozzetti" che vennero raccolti successivamente in un volume dal titolo "La vita militare " (1868) con il quale raggiunse ben presto la fama.
Dopo aver seguito le vicende della presa di Roma del 1870 come corrispondente de "La Nazione", lasciò la carriera militare per dedicarsi alla letteratura e al giornalismo.
Nel 1872 pubblicò le Novelle e "I ricordi del 1870\71", successivamente le cronache dai paesi stranieri: Spagna (1873), Olanda e ricordi di Londra (1874), Marocco (1876), Costantinopoli (1878), Ricordi di Parigi (1879).
Egli soggiornò a Pinerolo che definì la "Nizza del Piemonte"; qui s'ispirò e scrisse "Alle porte d'Italia".
E' al libro "Cuore" (1886) che De Amicis deve la sua notorietà; l'opera costituisce il libro per ragazzi che, dopo Pinocchio, ha avuto maggior fortuna ed è stato tradotto in tutte le lingue.
Fautore di un socialismo umanitario, scrisse su "Il grido del popolo", giornale torinese e diede alle stampe diverse opere che testimoniano il suo interesse per le questioni sociali come "Maestrina degli operai", "Carrozza di tutti", "Sull'oceano", "Il romanzo di un maestro", "Amore e ginnastica". Fu autore anche di poesie e del testo "L'idioma gentile" in cui manifestò la propria adesione ad un ideale di prosa moderna e perfettamente italiana.
Edmondo De Amicis morì a Bordighera (Imperia) nel 1908.


 

 

F.lli Bandiera