Via Martiri del XXI
La via che da Piazza Garibaldi si dirige verso la periferia nella zona del borgo Losano è dedicata ai martiri dei moti avvenuti nel marzo del 1821, un evento riguardante i primordi del Risorgimento quando anche a Pinerolo era attivo un gruppo di carbonari.

Nel gennaio 1821 a Torino, in occasione di uno spettacolo teatrale, alcuni studenti avevano organizzato una manifestazione pacifica contro l'Austria, cui seguì un' immediata e violenta repressione poliziesca e, proprio in questa circostanza il giovane erede al trono, Carlo Alberto di Savoia, principe di Carignano, manifestò solidarietà ai giovani inviando sussidi ai feriti e suscitando così l'impressione che vi potesse essere in lui sensibilità e interesse per la questione italiana.
Avvennero successivi e ripetuti contatti con il Principe da parte di Carlo Asinari Marchese di San Marzano, del Conte Santorre di Santarosa, di Giacinto Provana di Collegno e di Guglielmo Moffa di Lisio, come ricordò successivamente il Santarosa nella sua "Storia della Rivoluzione Piemontese" che testimonia come il Principe a più riprese diede e tolse il suo assenso al movimento costituzionale che, di fatto, si era posto fra le sue mani.
Il 6 marzo 1821, infatti, Carlo Alberto lasciava intendere la sua adesione per negarla il giorno dopo; il 9, i congiurati decisero di sospendere ogni azione , ma il messaggio non giunse in provincia. Il 10 marzo gli insorti occuparono la cittadella di Alessandria.
La guarnigione dei Cavalleggeri del Re di Pinerolo ebbe un ruolo rilevante in questa vicenda.
Santorre di Santarosa, nella sua storia riporta anche i fatti svoltisi in città: l'arrivo a Pinerolo, il 10 marzo, del conte Moffa di Lisio, idolo del suo reggimento e anche dello stesso Santarosa, la sollevazione della guarnigione e la partenza di circa trecento cavalleggeri al grido: "su compagni, a cavallo, corriamo ove la salvezza d'Italia, l'onore del sovrano ne appellano".

Il contingente, passando per Carmagnola ed Asti, arrivò nella mattinata del 12 ad Alessandria dove due giorni prima era iniziata l'insurrezione e dove la Giunta provvisoria, formata da militari e civili, proclamò la Costituzione spagnola.

Le grandi potenze, riunite nel congresso di Lubiana, avevano stabilito di reprimere il regime costituzionale di Napoli e di impedire la promulgazione di qualsiasi Costituzione; il re Vittorio Emanuele I decise di abdicare e all'alba del 13 marzo lasciò Torino; il successore designato, Carlo Felice, si trovava a Modena e la reggenza venne affidata a Carlo Alberto.
Con un susseguirsi convulso di eventi, la rivoluzione doveva concludersi in breve tempo con un insuccesso.

La città di Pinerolo ha voluto ricordare i prodi che presero parte a questi eventi non solo con l'intitolazione della via, ma anche con un monumento.


 

 

F.lli Bandiera