Piazza Roma
La Piazza che si apre al termine dei portici di Corso Torino ed ora accoglie un apposito spazio coperto destinato al "mercà d'le cavagne", già detta del Valentino, dopo la presa di Roma , momento significativo nella fase storica risorgimentale italiana , assunse questa denominazione proprio a ricordo dell'evento, annunciato lo stesso 20 settembre 1870 dal Sindaco di Pinerolo durante una seduta del Consiglio Comunale.

La presa di Roma (20 settembre 1870) comportò l'annessione di Roma al regno d'Italia e decretò la fine dello Stato Pontificio e del potere temporale del dei Papi. L'anno successivo la capitale fu trasferita da Firenze a Roma (legge 3 febbraio 1871, n. 33).
Fin dal 1861, quando si era avviato concretamente il processo dell'unificazione italiana, era emersa in molti l'esigenza di portare a Roma la capitale del nuovo stato. Il 17 marzo, dopo le elezioni politiche generali, a Torino fu approvata e promulgata dalle due camere una legge in base alla quale Vittorio Emanuele II assunse il titolo di re d'Italia.
Il primo problema che si presentava al regno d'Italia era quello dei rapporti con la Santa Sede, che costituì la cosidetta questione romana.
I vari ministri che si alternarono al governo dopo l'unificazione dell'Italia assunsero posizioni ed iniziative diverse su questo problema, fino ad arrivare, con il governo Lamarmora (1864/65), a trasferire la capitale da Torino a Firenze.
Occorrerà giungere fino al 20 Settembre 1870 quando le truppe italiane, al comando del generale Cadorna, aprirono una breccia nelle mura presso Porta Pia, ed entrarono in Roma, dopo un modesto scontro coi soldati pontifici.
Il papa, per protestare della violenza subita, si ritirava in volontaria prigionia in Vaticano.
In seguito ad un plebiscito, tenuto il 2 Ottobre, la città venne annessa all'Italia.
L'anno successivo, dopo l'approvazione della Legge delle Guarentigie, Roma, sostituendo Firenze, divenne ufficialmente capitale del Regno d'Italia.
Si concludeva così il lungo sforzo di riunificazione del paese e la capitale poteva essere fissata nella città che a tale privilegio, per la sua millenaria tradizione, poteva più di tutte aspirare
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