Via Massimo D'Azeglio
La via intitolata a Massimo D'Azeglio è la prima perpendicolare a destra di Viale Savorgnan d'Osoppo.

Massimo Taparelli, marchese d'Azeglio fu uno scrittore, pittore, patriota e politico italiano.
Dopo i primi studi a Firenze, presso le Scuole Pie di Via Larga, a soli tredici anni venne ammesso alla facoltà di filosofia dell'Università di Torino, da dove uscì per entrare in Cavalleria ("Reale Piemonte"); dopo aver intrapreso la carriera militare - sul modello del padre - si dedicò alla pittura e alla politica.
Fu primo ministro del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852, in uno dei momenti più drammatici della storia del paese (in seguito alla sconfitta subita dall'Austria). Suo il merito di chiamare Cavour a far parte del Ministero, aprendogli così la strada politica che sarà decisiva per l'unità d'Italia. Fu senatore del Piemonte dal 1853.
L'11 luglio 1859 ebbe l'incarico di costituire un governo provvisorio a Bologna, dopo la cacciata delle truppe pontificie. Il 25 gennaio 1860 venne nominato Governatore della Provincia di Milano, carica che tenne fino al 17 marzo 1861.
Sincero patriota italiano, ma cosciente delle grandi differenze tra i vari regni d'Italia e deciso a rispettare i sovrani legittimi, era contrario ad una unificazione a sola guida piemontese e auspicava la creazione di una confederazione di stati sul modello tedesco. Ebbe la capacitá di intravvedere i limiti della riunificazione ("Abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani").
Fu scrittore politico e romanziere.
Sposò poi Giulia, figlia di Alessandro Manzoni, ma l'unione non fu felice.
Nel 1852 si ritirò a vita privata, che interruppe solo per brevi viaggi diplomatici.
Durante gli ultimi anni della sua vita, trascorsi sul Lago Maggiore, si dedicò alla scrittura delle sue memorie, pubblicate postume, nel 1867 col titolo I miei ricordi.
Massimo D'Azeglio morì a Torino nel 1866. Nello stesso anno il Consiglio Comunale di Torino promosse una sottoscrizione per erigere un monumento in sua memoria.


 

 

F.lli Bandiera