Via Savoia
La via intitolata ai Savoia si trova nel centro storico, collega Piazza Vittorio Veneto con Via Duca degli Abruzzi ed è parallela a Via del Duomo.

Ricorda la regione geografica, attualmente Dipartimento francese della Regione del Rodano-Alpi (Rhone-Alpes), un tempo territorio soggetto alla Contea di Savoia, poi Regno di Sardegna sotto la Dinastia dei Savoia, futuri Re d'Italia.
Il territorio confina con il dipartimento dell'Ain a nord, con l'Italia (Valle d'Aosta) a sud-est (Massiccio del Monte Bianco) e con la Svizzera (Cantoni Ginevra e Vaud e Vallese) a nord, nord-est (parte del Lago Lemano).
Capoluogo: Annecy.

Storia:
Sono state trovate tracce di antichi insediamenti. I Romani nel 121 a.C. sottomisero il gruppo celto degli Allobrogi e unirono il territorio alla Gallia Cisalpina. La Savia fece parte successivamente dei Regni di Carlo magno, di Bosone e di Borgogna. Poco dopo il Mille la Contea di Savoia di Umberto Biancamano (980-1047), considerato capostipite della dinastia dei Savoia, fece parte dell'Impero Germanico.
La politica dei Savoia nei secoli successivi mirò ad allargare il territorio a volte verso l'Italia a volte verso la Francia; a partire dal XIII secolo, bloccati dalla potenza crescente della Francia, i Savoia estesero il loro dominio verso il Piemonte. Il re di Francia Luigi XIV occupò la Savoia per ben 2 volte e solo nel 1706, con la vittoria di Torino del principe Eugenio, divenne completamente indipendente dalla Francia. Con Napoleone, subito dopo la Rivoluzione Francese, venne di nuovo occupata dall'esercito francese (1792) e annessa ai confini francesi. Restituita al re sabaudo nel 1815, sarà ceduta dal re Vittorio Emanuele II nella II guerra d'indipendenza, in base agli accordi di Plombières (via Solferino, piazza Cavour, Viale V.Emanuele II), che avevano sancito l'alleanza con Napoleone III in cambio dell'aiuto nella guerra contro gli Austriaci. L'improvvisa defezione di Napoleone III, spaventato dai plebisciti di Toscana, Emilia, Parma, Modena, ecc. che chiedevano l'annessione al Piemonte, non annullò la parte del contratto che riguardava la cessione di Nizza e Savoia alla Francia.
Vittorio Emanuele rivolse alle popolazioni di Nizza e Savoia un saluto (quasi di scuse) e un augurio; anche il Governatore di Chambery, anzi "Ciamberi", come il suo collega di Nizza, si rivolse agli abitanti della provincia per spiegare la situazione e indire le votazioni. Il plebiscito della popolazione savoiarda del 1860 vide 130.533 voti favorevoli contro soli 235 contrari.


 

 

F.lli Bandiera